La progressione da policitemia vera a trombocitemia essenziale può essere individuata precocemente ed esistono farmaci per rallentarla? Andrew Schorr, redattore di Patient Power lo ha chiesto professor Jamile Shammo della Rush University Medical Center di Chicago, interpretando una domanda che assilla molti pazienti affetti dalle forme meno gravi di mieloproliferative croniche.
“Vorrei poter dire che esiste un farmaco specifico in grado di rallentare la progressione. Sono allo studio farmaci che possono far regredire la fibrosi come il PRM-151 sul quale è in corso un trial al MD Anderson. Ma non credo che avremo risultati certi a breve”.
La lenta progressione di queste malattie, spiega Shamno, rende difficile cogliere i segni di un’evoluzione che, comunque, può essere indagata tenendo d’occhio le dimensioni della milza, la diminuzione dell’emoglobina, la leucocitosi ma anche esaminando lo striscio di sangue periferico, la presenza di blasti e di cellule a “goccia.
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