giovedì 18 dicembre 2014

ASH 2014 - I principali aggiornamenti

Nei giorni scorsi è stato pubblicato da John Crispino il consueto report su ASÌ.
Segnaliamo le principali novità negli studi che riteniamo però non esaurienti. Nel prossimo post maggiori approfondimenti.



  • Pacritinib( CTI Biopharma /Baxter )

E’ un inibitore della chinasi JAK2 e FLT3che ha dimostrato attività clinica significativa in studi di fase 2 su pazienti conMF riducendo le dimensioni della milza, ma non il numero di piastrine e i livelli di emoglobina. Quest’ultima caratteristica lo renderebbe pertanto indicato anche a pazienti con bassa conta piastrinica.Approfondimenti in corso sul meccanismo d’azione suggeriscono che tale effetto potrebbe essere determinato dall’inibizione di una diversa chinasi, l’IRAK 1.
Il farmaco è attualmente in fase 3 di sperimentazione.
  • Momelotinib (Gilead)
 Inibitore di JAK2 eJAK1 ,a differenza di altri inibitori dello stesso tipo, ha dimostrato di migliorare l’anemia e la splenomegalia. Tuttavia il farmaco ha come effetti collaterali lo sviluppo di neuropatia, riscontrata in 44 su 100 pazienti della Mayo Clinic, secondo quanto segnalato dal dr. Tefferi.La sospensione del farmaco non sembra aver peraltro comportato la scomparsa della neuropatia che però non si è rivelata progressiva. Pertanto, nel corso della fase 3,sarà importante procedere ad una valutazione di costi(effetti collaterali) e benefici (riduzione dell’anemia). Da segnalare che in Italia non è stato ammesso il trial per questo farmaco.

  • NS- 018 NS Pharm
Verstovsek ha presentato un poster che ha riportato i risultati di una fase 1/2 di questo inibitore di JAK:notevole riduzione della milza in gran parte dei pazienti. La porzione di fase 2 dello studio contribuirà a stabilire se questo farmaco ha delle caratteristiche che possano distinguerlo da ruxolitinib.
  • INCB039110( Incyte)

Incyte ha sviluppato piccole molecole che hanno come target un’ altra famiglia di JAK come quella JAK 1.Dato il ruolo di questa chinasi nei processi infiammatori e il minore coinvolgimento in globuli rossi e piastrine, si pensa che gli inibitori di JAK 1 potrebbero portare risposte cliniche prive degli  effetti mielosoppressivi provocati dal ruxolitinib. Il  D..r.Mascarenhas ha riferito dello studio di fase due di INCB039110 nella mielofibrosi primaria
La terapia è stata relativamente ben tollerata e ha portato alla risposta modeste dimensioni della milza e miglioramenti dei sintomi .

  • Imetelstat
Tefferi fornito un aggiornamento sui dati dello studio pilota per   
imetelstat per i pazienticon mielofibrosi primaria .Su   33
pazienti , 4  hanno raggiunto una  completola remissione , 3 una risposta parziale , e
molti altri ha mostrato miglioramento clinico generale,nella conta ematica e nella splenomegalia. Il farmaco è quello che  ha creato maggiori aspettative tra i pazienti, ma i numeri su cui è stata sperimenatta sono ancora piccoli.  Pertanto Geron prevede di aprire una fase 2 per la mielofibrosi a metà 2015. Importante in proposito anche l’annunciata collaborazione con la Janssen per facilitare lo sviluppo del farmaco.
.
  • Pentraxin2 - PRM151 (Promedior ) in PMF

PRM151. E’ una proteina naturale che riduce la formazione di tessuti cicatriziali, impedisce o riduce la fibrosi e non ha effetti collaterali rilevanti. Tale proteina risulta ridotta nei pazienti con grado rilevante di fibrosi. Il dr. Il dr. Verstovsek nel presentare il pentraxin  ha riferito un tasso di risposta globale del 35%
Con riscontro, in molti pazienti, oltre che di  miglioramenti nell’istologia del midollo osseo, anche di effetti, sia pur modesti, sulla splenomegalia,sull’emocromo e i sintomi


Accanto a questi nuovi monoterapici, sono stati presentati studi di combinazione tra ruxolitinib e farmaci inibitori con bersagli diversi.Tra questi interessante
lo studio presentato dal dott. Gupta sul sonidegib, inibitore della proteina hedgeog ritenuta in grado di incrementare la segnalazione di crescita cellulare soprattutto delle cellule cancerogene. Tale farmaco risulta essere ben tollerato e provoca riduzione della milza.
Il dr. Dr. Gisslinger ha invece presentato lo studio di fase 1b HARmony sulla combinazione di ruxolitinib  con l'innibitore PI3K , il buparisid che ha  mostrato una risposta sulla splenomegalia in oltre il 70 % dei pazienti e una diminuizione del carico di allele, risultati che  saranno approfonditi in studi di fase 2

Nessun commento:

Posta un commento