Il farmaco è stato giudicato troppo caro anche dal'Istituto Nazionale per la Salute e l'Eccellenza Clinica (NICE) britannico che lo scorso febbraio ha negato la raccomandazione a Jakavi - questo il nome commerciale del ruxolitinib- in quanto non considerato" un uso economicamente efficiente delle risorse".
In Gran Bretagna una confezione da 60 pillole viene 3600 sterline (circa 4700 euro) corrispondente ad un costo annuo di circa 43.200 sterlline per paziente. La decisione definitiva sul medicinale in Gran Bretagna è comunque prevista entro il mese di giugno.
Gli analisti del settore si aspettano di avere un fatturato annuo mondiale di circa $ 1,5 miliardi entro il 2017, secondo le previsioni elaborate dalla Thomson Reuters Pharma. Le stime di vendita sembrano comunque essersi abbassate colpendo anche YM Biosciences che in avanzata sperimentazione ha il CYT387, altro inibitore di JAK,visto che il mercato a cui punta è il medesimo.
Jakavi risulta efficace nella riduzione della splenomegalia e dei sintomi sistemici negli ammalati di mielofibrosi , ma causa o aumenta l’anemia e non è ancora dimostrato che influisca sulla sopravvivenza dei pazienti ( anche se ci sono primi dati incoraggianti).
Un’ importante certezza comunque: tanti i pazienti che hanno ricavato dall’assunzione del farmaco benefici e un miglioramento significativo della qualità della vita. Molte le domande ancora aperte e, tra di esse, una forse ingenua (perché posta dai pazienti e non dagli addetti ai lavori), ma legittima
(proprio perché posta dai pazienti):perché un farmaco arriva a costare tanto?
Antonella Barone
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